Lorena Maltempi Psicologa
Fare terapia, per me, significa prendersi il tempo e lo spazio necessario per “rimettersi al centro”, ritrovare il contatto con se stessi anche attraversando le fatiche che incontriamo nella vita. Poter accompagnare le persone a “riscrivere la propria storia” è ciò che mi ha portata a specializzarmi in psicoterapia relazionale sistemica per dedicarmi a coppie e famiglie, senza però fermarmi lì.
Per essere efficacemente accanto alle persone nei propri percorsi di cambiamento mi sono dedicata all’approfondimento di alcune aree:
Per esercitare la professione di psicologo è necessario aver conseguito la laurea in psicologia, portato a termine il tirocinio pratico di 1 anno, superato l’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione di psicologo ed essere regolarmente iscritto nell’apposito albo professionale (art.2). Ecco perché è importante che sul consenso informato sia riportato il numero di iscrizione all’albo.
Certo, i colloqui possono essere svolti in presenza o on-line.
Si, lo psicologo è strettamente tenuto al segreto professionale (art. 11 del Codice Deontologico degli Psicologi ).Lo psicologo è libero dall’obbligo di riservatezza solo in due casi: 1. la stessa persona lo sollevi esplicitamente da tale obbligo (ad esempio per accompagnare la persona ad un altro specialista ed evitare che debba riraccontare la propria storia); 2. Si riscontrino dei gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica del cliente o di minori. In questi casi e nei casi di obbligo di denuncia o di referto, lo psicologo riferisce lo stretto necessario per garantire la tutela del soggetto.
Lo psicologo non ha una laurea in medicina, ma in psicologia, non può quindi prescrivere farmaci.Il colloquio psicologico clinico e la psicoterapia, tuttavia, sono “prestazioni mediche” e quindi una persona può sia usufruire di un permesso lavorativo per presentarsi in colloquio sia “scaricare” le spese nella propria dichiarazione dei redditi.
Lo psicoterapeuta può vedere i bambini con la famiglia, con un solo genitore, individualmente o in gruppo, ma solo dopo aver raccolto il consenso scritto da chi detiene la potestà genitoriale. Generalmente quindi entrambi i genitori, oppure chi detiene la tutela, deve esprimere un consenso esplicito.
Lo psicologo è tenuto a fornire, al primo colloquio, informazioni esaurienti e comprensibili sui colloqui , le modalità di trattamento, le finalità del percorso, l’indicativa durata del trattamento, i costi delle sedute e tutti i dati relativi la professione (iscrizione all’albo etc…). Deve anche aggiungere informazioni relative alla riservatezza e i suoi limiti giuridici. A tal fine, il professionista consegna alla persona un documento scritto, in duplice copia, chiamato consenso informato che viene compilato e firmato dal cliente.
Dr.ssa Lorena Maltempi, psicologa e psicoterapeuta – Via Don Minzoni 22, 20900 Monza – lorena.maltempi@gmail.com – +39 347 0679433